La opere futuriste
Pubblichiamo un primo inventario di opere futuriste, come punto di partenza per una lettura dei temi trattati da Bruno Munari nei primi anni della sua presenza sulla scena artistica italiana.
cartina cosmica 1930
coll. privata
1927
- ritratto di Luigi Russolo
- dinamismo di un motociclista
- l'elefante
- rRrR rumore di areoplano
1928
- uomo geometrico
- costruire
- figura
1929
- danzatrice
- nudo all'arancia
- notturno
- l'ospedale delle macchine
- baiadera
- solitudine plastica
- galera
- torso femminile
1930
- macchina aerea
- disegno di macchina inutile
- prima opera da sinistra parete Munari Galleria Pesaro
- seconda opera da sinistra parete Munari Galleria Pesaro
- scomposizione di un nudo
- quarta opera da sinistra parete Munari Galleria Pesaro
- quinta opera da sinistra parete Munari Galleria Pesaro
- buccia di Eva, sesta opera da sinistra parete Munari Galleria Pesaro
- autoritratto
- figura
- autoritratto
- mano
- il mondo in una mano (collage)
- senza titolo
- 2 cartine cosmiche
1931
- uomo che cammina
- uomo in movimento
- uomo seduto
- figura futurista
- latitudine 18
- la bella morte
- volo notturno
- volo nel corpo di lei
- volo a vela
- pilota
- volo senza rotaie
- aeropittura
- zone atmosferiche
- infinito verticale
- sosta aerea
- piattaforme
- velocità
- dinamismo di corpo femminile
- aerocristallo
- tavola tattile
- amici al caffè Craja
1932
- respiro di macchina (inutile)
- disegno per macchina inutile
- disegno per macchina inutile
- uomo che cammina
- a passo di corsa
- auto in velocità
- spessori d'atmosfera
- viaggio nello spazio
- scheletro animale
- viso
- sensualità
- uomo donna eternità
- meteora e pianeta spento
- illusionista degli spazi (collage)
- l'ipercritico (collage)
- ci ponemmo dunque in cerca di una femmina d'aeroplano (collage)
- allora l'areoplano era di bambù e tela (fotomontaggio)
- la signora Moet Chand'on teneva sua nuora sotto stretta sorveglianza (collage)
- donna con l'arco (fotomontaggio)
- niente del resto è assurdo per chi vola (fotomontaggio)
1933
- macchina inutile
- volumi d'aria
- mormorio della foresta
- voluttà, gli alberi
- meteora su cielo rosa
- meteora su cielo verde
- meteora su cielo nero
- dramma
- visto dall'aeronave
- apparizione di Filippo
- circo
- macchina per contemplare (atomi)
- macchina per contemplare (meteore)
- radioscopia dell'uomo moderno
- scultura polimaterica
- eleganze maschili
- paesaggio messicano
- un pianeta tra gli alberi (fotogramma)
- paesaggio sulla collina (fotogramma)
- suoni (fotogramma)
- costellazioni (fotogramma)
- natura (fotogramma)
- umidità nell'aria (fotogramma)
- ginevra (fotomontaggio)
- dopo la guerra vien la pace (fotomontaggio)
- tendenze dell'architettura (fotomontaggio)
- arte moderna (fotomontaggio)
- sex appeal (fotomontaggio)
- collage
- viaggio (collage)
- la tassa delle imposte (ceramica)
1934
- macchina inutile con guscio di zucca ed elementi mobili
- macchina inutile
- limiti della pittura
- macchine nel bosco
- spiaggia
- viaggio nella materia grigia
- pittura murale
- bulldog (ceramica)
1935
- fotomontaggio
- ritratto di tullio d'albissola
- vaso con chiavi (ceramica)
- uomo seduto con più cappelli
- pesca
- vari disegni per macchina inutile
- composizione astratta nello spazio
- quel che mi pare
- 6 foto di performance-umoristiche
1936
- fotocollage
- la gioia poetica del volo (fotomontaggio)
- eccomi in breve (fotomontaggio)
- il vecchio pilota in congedo (fotomontaggio)
- l'odore di velivolo (fotomontaggio)
1937
- macchina inutile con vetro soffiato, legno e cartoncino colorato
1938
- tavola tattile con parte mobile
- due figure in movimento
- fotomontaggio
- oggetti trovati in una nuvola
- altri oggetti trovati in una nuvola
- primo aeroprogetto di paesaggio
- secondo aeroprogetto di paesaggio
- macchina inutile n. 21
- macchina inutile n. 23
1939
- hanno inventato anche questa, il mondo è impazzito (fotomontaggio)
- vari disegni per macchina inutile
1940
- sensitiva
- bicicletta cubista (collage)
- collage
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La mostre futuriste
1927
novembre - dicembre
Galleria Pesaro Milano
Bruno Munari inizia a partecipare come pittore alle mostre futuriste prendendo parte alla Mostra di Trentaquattro Futuristi alla Galleria Pesaro.
Nel catalogo testo a firma di Marinetti, Benedetta, Azari, Fillia. Espongono tra gli altri Balla, Benedetta, Boccioni, Depero, Dottori, Farfa, Fillia, Munari (con l'opera L'elefante), Prampolini, Russolo, Sassu.
1928
23 dicembre 1928 - 15 gennaio 1929
Teatro Scientifico di Mantova
Mostra d'Arte Futurista, Novecentista, Strapaesana
Per il Futurismo partecipano tra gli altri: Sassu, Munari (con l'opera Uomo geometrico), Farfa, Fillia, Diulgheroff, Marini, Sartoris, Rosso.
1929
giugno
Biblioteca Civica Varese
Mostra d'arte futurista. Gruppo radiofuturista lombardo
Munari espone, assieme a Duse, Strada, Gambini, 38 opere: Costruire (simultaneità), Notturno (visione dinamica), Ospedale delle macchine (forse soggettive), Il timoniere, Galera, Canzone (visione astratta), Battaglia, Beffo la morte e ghigno, Paesaggio italico, Baiadera, Natura viva, Paesaggio, Operaio, Visione aerea, Solitudine plastica, Vetri, Volontà, Solitudine (stato d'animo), Erotico meccanico, Seagrave, Cristo, Figura, Natura al tornio, Fanciulla, Ritratto, Paesaggio meccanico, Figura, Flauto, Flauto nel bosco, Figura, Figura, Figura, Figura, Natura mortificata, Prima radiovisione, Senilità, Cow boy (complesso plastico), Divinità meccanica (complesso meccanico)
[dal Catalogo Nuovi archivi del Futurismo diretti da E. Crispolti, pag. 319, De Luca Editori d'Arte, Roma 2010]
5 - 15 ottobre 1929
Galleria Pesaro, Milano
Espone nella mostra collettiva Trentatré futuristi
Catalogo con testo teorico di Marinetti che presenta Il gruppo dei pittori futuristi Milanesi guidato dal giovanissimo e genialissimo Bruno Munari si presenta in piena efficienza.
Vi prendono parte: Balla, Bot, Diulgheroff, Dottori, Farfa, Fillia, Mazzotti, Munari (con l'opera Costruire pubblicata sul catalogo, e Ospedale delle macchine e Baiadera), Prampolini, Ricas, Rosso, Tato, Thayaht.
27 dicembre 1929 - 9 gennaio 1930
Galerie 23 Parigi
Partecipa alla mostra Peintres Futuristes Italiens alla Galerie 23 di Parigi.
Catalogo con un testo di G. Severini. Espongono, per la pittura: Severini, Russolo, Balla, Prampolini, Depero, Dottori, Fillia, Diulgheroff, Munari (con l'opera Costruire pubblicata sul catalogo e le opere Nudo all'arancia e Danzatrice); per l'architettura: Sant'Elia e Sartoris.
1930
maggio - settembre
XVII Biennale di Venezia
Partecipa con il gruppo futurista (sala 39) alla Biennale con le opere autoritratto e mano. Sul catalogo introduzione di Marinetti.
maggio - giugno
Galleria Micheli Milano
Partecipa alla mostra collettiva 55esima Mostra Sociale organizzata dalla Famiglia Artististica con Andreoni, Duse, Vasquez ed altri.
ottobre - novembre
Galleria Pesaro Milano
Munari partecipa alla Mostra Futurista arch. Sant'Elia e 23 Pittori Futuristi con 16 opere:
Composizione, Composizione, Composizione, Buccia di Eva, Scomposizione pittorica di un nudo (pubblicata in catalogo), Ritmo, Dramma, L'abbandonato, Autoritratto, Figura, Equivalenze plastiche, Ritmi, Ritratto, Composizione, Figura, Ritratto di Raffaele Carrieri, nel catalogo una dichiarazione di poetica.
Nella sezione scultura espone Chiavistello umano.
1931
5 gennaio - 15 agosto
Palazzo delle Esposizioni, Roma
Prima Quadriennale d'Arte Nazionale
maggio
Ridotto del Teatro Paganini Genova
Mostra di aeropittura, organizzata dal Gruppo Sintesi. Vi partecipano Balla, Prampolini, Dottori, Fillia, Tato, Benedetta, Munari, Andreoni, Marasco ed i pittori del Gruppo Sintesi.
gennaio - giugno
I Quadriennale Roma
Espone alla Quadriennale con il gruppo futurista, assieme a Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Prampolini, Tato, Thayaht, nella sala 13 le opere: Velocità e Dinamismo di corpo femminile.
ottobre - novembre
Galleria Pesaro Milano
Partecipa alla Mostra Futurista di aeropittura e scenografia.
In catalogo Manifesto della aeropittura e dichiarazioni dei singoli gruppi.
Munari espone Latitudine 18, La bella morte, Volo notturno, Zone atmosferiche, Volo nel corpo di lei, Infinito verticale, Volo a vela, Pilota, Volo senza rotaie, Sosta aerea, Aerocristallo, Aeropittura, Aeropittura.
[fonte: Catalogo Mostra futurista di aeropittura e di scenografia, Galleria Pesaro, Milano, ottobre-novembre 1931]
22 novembre - 15 dicembre 1931
Palazzo della Permanente Chiavari
Mostra futurista di pittura, scultura e arte decorativa.
Munari espone 7 opere: Luci di un paesaggio, Figura, L'abbandonato, Volumi ricostruiti, Figura, Autoritratto, Ritmo. Inoltre presenta ceramiche edite dalla ditta G. Mazzotti di Albissola.
Organizzatore della mostra: M. Escodamè.
dicembre
Galleria Pesaro Milano
Acquarellisti lombardi: Dudeville, Frisia, Bracchi, Bongiovanni, Radice, i futuristi Munari, Furlan, Manzoni, Andreoni, Gambini ed inoltre Sassu, Manzù.
1932
2 - 16 marzo
Galerie de la Reinnassance Parigi
Espone l'opera Infinito verticale e l'opera Aerocristallo nella mostra Enrico Prampolini et les aereopeintres futuristes italiens
maggio - novembre
XVIII Biennale di Venezia
Partecipa con il gruppo futurista alla Biennale (sala 50) con l'opera Spessori d'atmosfera. A Depero e Prampolini vengono dedicate delle sale.
settembre - ottobre
Palazzo della Promotrice Torino
Partecipa alla 4a Esposizione regionale del Sindacato belle arti. Munari espone nella sala decima:Equilibristi.
Galleria Pesaro Milano
Partecipa alla Mostra di aeropittura futurista
1933
11 marzo - 11 aprile
Palazzo della Permanente Milano
Partecipa alla IV Mostra del Sindacato regionale fascista delle belle arti di Lombardia. Espone: Viaggio nella materia grigia (tempera), Avventura sul cielo verde (composizione polimaterica), Avventura sul cielo rosa (composizione polimaterica).
10 maggio - 30 ottobre
V Triennale Milano
Collabora, insieme con il gruppo futurista, al progetto di Stazione per aeroporto civile di Enrico Prampolini con decorazioni murali nel sottopassaggio.
1° giugno
Galleria Pesaro Milano
Marinetti organizza la mostra Omaggio futurista a Umberto Boccioni
Munari suddivide i propri lavori in
pittura: Viaggio nel tempo, Astronomia, Che strano paesaggio
polimaterici: Mormorio della foresta, Voluttà, Alberi, Meteora su cielo rosa, Meteora su cielo verde, Meteora su cielo nero, Dramma, Visto dall'aeronave, Apparizione di Filippo, Circo, Macchina per contemplare (atomi), Macchina per contemplare (meteore)
plastica: Radioscopia dell'uomo moderno
polimaterici pubblicitari: Eleganze maschili.
In Alberi applica dei piccoli rami sulla superficie dipinta, nelle Macchine per contemplare utilizza fiale e tubetti e liquidi misteriosi, in Radioscopia dell'uomo moderno uno scheletro umano di legno e metallo ha un globo sospeso tra le costole: l'uomo porta un mondo in sé.
giugno
Galleria del Milione Milano
Mostra di del cartello nazionale e internazionale rifiutato.
6 - 15 luglio
Libreria Bolaffio Milano
Mostra di aeropittura, pittura, plastica, polimaterici e tavole parolibere del gruppo futurista di Milano: Munari, Ricas, Andreoni, Duse, Manzoni, Furlan, Scaini, Boschini, Asinari, Frisone, Negri e Regina.
28 ottobre - 4 novembre
Palazzo del Sindacato Ingegneri Roma
Prima Mostra Nazionale d'Arte Futurista. La mostra è organizzata da Somenzi e dalla rivista Futurismo.
5 - 19 dicembre
Circolo Nazario Sauro Milano
Mostra futurista di aeropittura. Espongono: Prampolini, Depero, Asinari, Andreoni, Bot, Munari, Furlan, Regina, Ricas ed altri. Munari e Marinetti durante l'inaugurazione discutono con il pubblico di polimaterici e macchine sensibili.
dicembre
Galleria 3 Arti Milano
Mostra dei giovani futuristi personale dove vengono esposte per la prima volta le innovative macchine inutili, nate dall'unione di elementi pittorici, scultorei e materici.
28 ottobre - 15 dicembre
Roma
Mostra di fotografia futurista Roma
In questa mostra, rispetto alle precedenti del 1930 (Roma), del 1931 (Torino), del 1932 (Roma, Prima Biennale Internazionale di Arte Fotografica), Marinetti espande la selezione di artisti considerati futuristi. Gli autori invitati utilizzano differenti tecniche: fotocollage, fotomontaggi, assemblaggi, fotogrammi (Munari).
1934
24 febbraio - 18 marzo
Kunstverein Amburgo
Mostra futurista italiana di aeropittura (luft und Flugmalerie).
4 - 18 marzo
Galleria 3 Arti Milano
Partecipa alla mostra Scelta di futuristi venticinquenni. Omaggio dei futuristi venticinquenni al venticinquennio del FUTURISMO.
Munari espone: Ai limiti della pittura, Macchina nel bosco, Nascita di Eva, La ricchezza (polimetrico), Volumi d'aria (pubblicato sul foglio-catalogo), Respiro di macchina (macchina inutile), Avventura d'estate (aeroplastico tattile), Essenza del selvaggio (scultura decorativa).
Alla vernice Bruno Munari legge il Manifesto tecnico dell'aeroplastica futurista (pubblicato a Roma da Sant'Elia) che ha sottoscritto con Manzoni, Ricas, Furlan, Regina.
[..]Esempio: si vola, indubbiamente esiste una emozione del volo (come una volta esisteva una commozione di fronte a un tramonto) l'emozione del volo è autonoma, non assomiglia a nessun'altra emozione; ebbene quale arte all'infuori della nostra aeropittura che esprime già molto, esprime oggi questa emozione? Zero cari passatisti.
E' nella logica normale affermare che solo i futuristi potevano risolvere la questione. Hanno lo spirito adatto e sentono profondamente questa epoca in cui vivono; essi dopo aver volato studiato analizzato le nuove bellissime emozioni sono in grado di regalarvi le loro scoperte affermando che vivono questi importantissimi elementi sufficientissimi per creare una nuova arte:
. Senso cinepanoramico a sorpresa del volo.
. Ebrezza dello spazio e dei volumi d'aria (colore calore densità umidità ecc.).
. Estetica e ritmo della smaterializzazione della materia.
. Tattilismo aeroplastico polimaterico.
. Senso meccanico allo stato puro (macchina = arte, cioè invenzione di macchine inutili).
. Approfondimento nell'universo materiale (realtà) e spirituale (creazione).
Per cui ci siamo detti: urge una nuova arte! (naturalmente urge per noi sensibili ché tanto il pubblico se ne frega che si possa trasmettere una nuova sensibilità come non avrà certamente organizzato magnifici festeggiamenti al sig. Newton quando scoprì la forza di gravità). Questa nuova arte senza a maiuscola e se volete senza anche la parola arte (che molti applicano con la massima facilità creando l'Arte di radersi, l'Arte di cuocere le uova ecc. ma esitano ad applicarla ad un nuovo autentico fatto artistico) questa nuova sensibilità ha bisogno per esprimersi di una manifestazione al di là della pittura e della scultura, che contenga in sintesi, del cinema (senso cinepanoramico) del ritmo, della materia, dell'aria e dello spazio.
Questa nuova espressione noi la chiamiamo aeroplastica futurista o anche progetto di paesaggio (ricostruzione combinazioni di paesaggi) poiché saranno complessi plastici polimaterici tattili da viaggiarvi dentro, saranno progetti di paesaggio da volarvi dentro anche solo con la fantasia, questo aeroplano senza motore della realtà; per mezzo dei nostri plastici polimaterici noi vogliamo dare a chi guarda la possibilità di entrare a far parte della nostra opera come trovandosi in aeroplano fa parte del paesaggio in cui vola.
Di conseguenza la nostra insuperabile fantasia ottimista ci suggerisce: ambienti aeroplasitici termici tattili olfattivi ecc. case quartieri città non più a vanvera ma disposti in senso plastico polimaterico tattile luminoso fumigante coloratissimo deviando fiumi costruendo boschi laghi prati aria acqua terra secondo i nuovi progetti di paesaggio[...]
Segue la mostra un ricco programma di incontri, tra questi il 18 marzo 1934 Marinetti, Munari e Masnata sostengono un dibattito sulle macchine inutili e sulla radio futurista.
Nel foglio catalogo Munari scrive questa nota: Bisogna infischiarsene altissimamente delle polemiche - se vi sentite artisti, bene, se non lo siete e volete esserlo datevi alla pastorizia - GUARDARSI ATTORNO se si vuole essere sinceri con la propria coscienza artistica - l'opera d'arte non ha bisogno di lettere di raccomandazione: è o non è, porca miseria non dite "bisognerebbe far così": fatelo se siete convinti; fate come noi: "noi lavoriamo cantando".
28 marzo
Galleria Lutzowufer Berlino
Mostra futurista italiana di aeropittura.
28 aprile - 12 maggio
Atrio Municipale di Reggio Emilia
Mostra aeropittura venticinquenni futuristi macchine inutili polimaterici dibattiti conferenze.
30 maggio - 12 giugno
Hotel Negresco Nizza
Mostra Les aeropeintres futuristes italiens.
Munari espone le pitture: Areopeinture, Composition; ed inoltre le ceramiche: Buldog, Cache-pot avec cleìs, Cache-pot avec cordes et moustaches.
maggio - ottobre
XIX Biennale di Venezia
Partecipa con il gruppo futurista alla Biennale con le opere (sale XLII-XLIV): Ai limiti della pittura, Macchine nel bosco e Spiaggia
16 giugno - ottobre
Palazzo dell'Arte Milano
Munari presenta una grande pittura murale alla Esposizione dell'Aeronautica Italiana nella Sala d'Icaro progettata da Pagano.
14 novembre - 11 gennaio 1935
Palazzo Ducale Genova
Partecipa alla Prima Mostra di Plastica Murale e firma il manifesto La Plastica murale.
1935
febbraio - luglio
Roma
Partecipa alla Seconda Quadriennale d'Arte Nazionale esponendo Quel che mi pare.
febbraio - marzo
Neuen Galerie Vienna
Partecipa alla mostra Italienische Futuristische Luft und Flugmalerei esponendo Kosmisch.
3 - 27 aprile
Galerie Bernheim-Jeune & C. Parigi
Mostra personale di Tullio d'Albissola e dei suoi collaboratori che presentano aeroceramiche di Albissola.
maggio
Teatro Manzoni Milano
Mostra nel foyer del teatro in occasione della presentazione di Simultanina.
1936
15 febbraio - 15 marzo
Palazzo della Permanente Milano
VII Mostra del Sindacato interprovinciale fascista delle belle arti di Milano. Munari espone: Anche la cornice, Quel che mi pare.
31 maggio - 1 novembre
Triennale Milano
VI Triennale Milano
La S.A.R.I.M. di Venezia realizza - su cartone di Bruno Munari - un mosaico Composizione astratta nella parete di fondo del passaggio coperto che dalla sala dell'urbanistica immette nel parco. Munari è presente inoltre con opere nella mostra di scenotecnica.
1 giugno - 30 settembre
XX Biennale di Venezia
Munari partecipa alla Biennale con l'opera Quel che mi pare assieme ad Andreoni, Benedetta, Crali, Diulgheroff, Dottori, Fillia, Korompay, Prampolini, Regina, Ricas, Mino Rosso, Tato, Thayaht nella Mostra degli aeropittori futuristi ospitata nel padiglione dell'URSS curata da Marinetti.
ottobre - novembre
Mercati Traianesi Roma
Munari partecipa alla Seconda Mostra di plastica murale per l'edilizia fascista in Italia e in Africa organizzata dal Movimento Futurista. Assieme a Ricas partecipa con bozzetti ai due concorsi indetti.
1937
17 - 22 gennaio
Galleria Milione
Grafica fotografica di Munari, Ricas, Veronesi, Xanti Schawinsky, Persico, e della rivista Campo Grafico
27 febbraio - 15 marzo
Palazzina spagnola (Maschio Angioino) Napoli
Partecipa alla Mostra nazionale di scenografia moderna a cura del Sindacato interprovinciale fascista registi e scenotecnici. Espone l'opera Butterfly.
25 maggio - novembre
Parigi
Exposition internationale des art et des techniques dans la vie moderne Parigi
Partecipa con Ricas.
1938
9 febbraio
Galleria Il Milione Milano
Gli aeropittori futuristi, mostra inaugurata e presentata da F.T. Marinetti.
Munari espone: Oggetti trovati in una nuvola, Altri oggetti trovati in una nuvola, Primo aeroprogetto di paesaggio, Secondo aeroprogetto di paesaggio, Macchina inutile n. 21 e Macchina inutile n. 23 [Fonte: Rivista Artecrazia, Anno VI Num 112, Roma 1938].
Carlo Carrà recensisce la mostra su L'Ambrosiano con l'articolo Cronaca delle mostre. Pittura programmatica al Milione scrivendo: Non nego con ciò che in questa mostra al Milione vi sia anche dell'ingegno. Cito due nomi: Munari e Andreoni. [...] Munari opera con criteri surrealistici e tende a creare nei suoi lavori delle atmosfere astratte e magiche, mentre l'Andreoni cerca di liricizzare soggetti del tutto naturalistici.
Munari scrive su Il Bertoldo: "Quello che commuove l'artista è la bellezza delle macchine, non la loro utilità. L'utilità della macchina può commuovere gli ingegneri, i geometri i computisti. E' la bellezza dei loro congegni che tocca la nostra sensibilità".
7 - 9 dicembre
Galleria Dedalo Milano
Giolli e Ciliberti organizzano la mostra Oltre il Novecento che riunisce 70 artisti, tra gli astratti: Fontana, Reggiani, Giringhelli, Licini, Magnelli, Rho, Radice, Veronesi, Soldati,; tra gli aeropittori: Andreoni, Asinari, Crali, Munari, Mino Rosso, Prampolini.
1939
luglio
Roma
III Quadriennale Roma
Partecipazione futurista del gruppo milanese e degli astrattisti lombardi come Radice, Rho, Soldati, Licini.
1940
marzo
Galleria del Milione Milano
Mostra personale di Munari che espone Oggetti metafisici con presentazione in catalogo di Salvatore Quasimodo.
6 aprile - 30 giugno
VII Triennale Milano
Munari presenta una mostra personale di grafica.
Principali fonti:
Nuovi Archivi del Futurismo. Cataloghi di esposizioni a cura di Enrico Crispolti, De Luca Ed. Roma 2010
Ricostruzione Futurista dell'Universo a cura di Enrico Crispolti, Torino 1980
Cesare Andreoni e il Futurismo a Milano tra le due guerre, a cura dell'Archivio Cesare Andreoni, Edizione Bolis 1993.
Milano anni trenta. L'arte e la città, a cura di Elena Pontiggia e Nicoletta Colombo, Edizione Mazzotta Milano 2005.
autoritratto 1930
priv. coll.
autoritratto 1930
priv. coll.
Munari illusionista degli spazi 1932
Fotocollage pubblicato in R. Carrieri, Munari illusionista degli spazi, in Natura, novembre dicembre 1932
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Testimonianze
viso 1938
priv. coll.
Come è stato il tuo rapporto con i futuristi?
Un rapporto molto amichevole. Un rapporto di reazione a una società da rifiutare e, nello stesso tempo, prova per vedere se c'è qualcosa che può essere utilizzato. Uno sbaglio che ho notato nei futuristi, credo che sia uno sbaglio, è quello di cercare di esaltare il dinamismo con delle tecniche statiche. Se io faccio una scultura che vuol significare velocità però è ferma... sarà bella sotto altri aspetti, ma è sbagliata. Io devo prendere il cinema perché è una tecnica di movimento.
Cioè mi pare che abbiano sbagliato a usare tutti quegli elementi compositivi che erano degli stereotipi mentali. Per esempio, quella scultura di Boccioni «Muscoli in velocità» è una statua ferma; mentre se io faccio una cosa che si muove, quella mi dà l'idea della mutazione.
I futuristi come hanno accolto le tue macchine?
Non molto bene. A Marinetti dava fastidio il titolo. Perché «macchina inutile»? Macchina, splendore!
Che rapporto hai avuto con Marinetti?
Lo vedevo ogni tanto perché lui stava a Roma. Qualche volta veniva a Milano per tenere insieme i futuristi, poi andava in altre città e faceva lo stesso e organizzava mostre. Una delle ultime mostre futuristiche è stata fatta alla Galleria Pesaro che era in Via Manzoni.
Ho partecipato anch'io con una sala dove ho esposto una decina di opere... e non sono più tornate a casa.
E dove sono finite?
Chi lo sa... in casa di qualcuno, qualche furbo.
[tratto da A colloquio con Bruno Munari, a cura di Silvana Sperati in C'era due volte... Munari o della creatività, Rivista del Centro Studi Gianni Rodari N. 8 Anno IV Sett. 1997]
Riportiamo un estratto dell'intervento di Fortunato Depero alla Galleria delle 3 Arti, Milano 1934
Sono molto lieto di inaugurare questa sera la presente bella mostra di un gruppo di giovani futuristi milanesi,
di Munari – di Andreoni – di Furlan – di Ricas
giovani che studiano ed esperimentano, cercando nuove forme ed espressioni originali, un po' realistiche e un po' astratte, miste di crudezze metalliche e meccaniche di fantasia medianica ed aerea.
Espressioni astratte dalla luce e dalle pagine della nostra vita che giornalmente muta ed avanza sulla terra, sul mare e nel cielo. [...]
La vita è uno spettacolo vivente che turbina, parla, canta e romba con tutte le sue passioni.
Non si dice da secoli che l'arte vera e profonda deve ispirarsi alla vita.
E allora permette anche che i futuristi si ispirino al dinamismo della vita d'oggi e creino opere magnificamente mobili e polimateriche.
Vi dichiaro che sono molto orgoglioso di essere stato il primo a creare quadri e complessi plastici mobili.
Ma molti diranno: questa non è pittura, né scultura, ma altra cosa.
Non importa, in arte non vi sono confini, occorre essenzialmente genialità creativa. [...]
Perciò permettete ed ammettete che anche i futuristi, veri e geniali interpreti e scrutatori del tempo costruiscano quadri-macchine, plastici-macchine, complessi plastici motorumoristici come gli avevo definiti io, o macchine inutili come vuol chiamarle l'artista amico Munari.
[Manoscritto, Archivio del '900, Mart]
Leggi il saggio di Giovanni Anzani su Munari futurista
Opera infinito verticale
pubblicata come illustrazione
dell'articolo di V. Orazi
La mostra di aeropittura in
Rivista del Popolo d'Italia 1931
pittura murale 1936
VI Triennale di Milano
L'attività dello studio R+M
tavolozza di possibilità tipografiche
cinema odoroso
concerti di silenzio
Ricas inizia nel 1930 la collaborazione con Munari. Assieme aprono uno studio, di cui disegnano gli arredi, assai attivo nel decennio trenta, che non impedirà comunque ad entrambi l'attività autonoma. Ricas+Munari o R+M firmano i loro lavori e si presentano: La nostra fantasia di artisti è a vostra disposizione per qualsiasi problema pubblicitario, specialmente per i più difficili. Progetti per annunci, pieghevoli a sorpresa, fuochi artificiali, francobolli, affreschi su cranio, fotogrammi, archi di trionfo [Guida Ricciardi, 1936, p. 336].
Realizzano annunci, pieghevoli e manifesti, stand per Montecatini, Pirelli, Michelin, Tudini-Talenti, Terni, Ducati, Snia, Breda, Fiat, Crippa, Breger, Aeroplani Caproni. Collaborano con lo Studio Boggeri dal 1933, realizzando, con Veronesi, l'opuscolo Linoleum, stampato da G. Modiano, e l'opuscolo per l'antiruggine Max Meyer, entrambi del 1938.
Sempre con Munari esegue il dépliant autopubblicitario Tavolozza di possibilità tipografiche e alcune copertine per la rivista Ala d'Italia. Dal maggio 1935 (n.5) assumono la direzione artistica della rivista L'Ufficio Moderno e sul medesimo numero è pubblicato un testo sulla loro attività.
[...]
Ricas con Munari da vita ad alcune performance come quella del cinema odoroso al cinema Corso di Milano, quando effluvi odorosi di diversa natura accompagnano la proiezione, o i concerti di silenzio tenuti alla radio.
[tratto da Il dizionario del Futurismo, Riccardo Ricas, pagg. 963-964 di A. Bassi, a cura di Ezio Goldoni, Vallecchi editore, 2001]
Munari e Ricas
fotografia pubblicata sulla Rivista Futurismo Anno II n. 21, 29 gennaio 1933 Roma
Testimonianza di Ricas
Erano gli anni 1928-29, andavamo in Brera alla sera, io facevo il corso serale all'accademia, vicino alla galleria Il Milione di Ghiringhelli, siamo stati allevati da quella galleria, abbiamo fatto un paio di mostre. Ci siamo incontrati, ci eravamo simpatici, e così ci siamo messi insieme, dovevamo cercare di stare al mondo e facevamo illustrazioni e pubblicità, lavoravamo molto, con allegria, in armonia perfetta, sempre con la musica, uno faceva una cosa, l'altro ne aggiungeva un'altra, avevamo questo studio molto grande, di via Carlo Ravizza 14, otto locali, erano delle cantine messe a bello, uno studio-sala di rappresentanza, con due quadri, uno mio e uno di Bruno, in mezzo all studio un cubo quadrato bianco con due scarpe da mendicante distrutte dall'aver camminato nel deserto, un salotto, il nostro studio, due locali per l'amministrazione, poi due camere da letto perché dorminvamo lì, Bruno era sempre molto in regola, sempre ordinato, in giacca e cravatta, era un angelo, sempre allegro, molto vivace e simpatico.
Abbiamo conosciuto Marinetti, un maestro, un uomo affascinante, generosissimo verso i giovani, era ricco ma si è mangiato tutto per fare il Futurismo, ci pagava viaggi, pranzi, ci dava lavori, lui andava sempre al Savini, c'era sempre anche Prampolini, noi giravamo lì intorno, lui ci chiamava dentro, verso le 23, andavamo lì come spugne, lui ci ha allevato caricandoci, ci diceva Tu, guai se domani quando ti svegli non inventi qualcosa...
Con Munari siamo stati insieme fino alla guerra, poi io sono partito, lui fortunatamente no, abbiamo fatto insieme le macchine inutili, le sue macchine avevano bisogno solo di un sospiro, le mie di un vento forte, poi abbiamo fatto le macchine tattili, poi, essendo amici di Ponti, di Figini e Pollini, facevamo molte cose per la Triennale, ma facevamo anche delle risse in Galleria, forse Munari non ne ha mai fatte, anzi lui ci guardava con distacco, non è mai stato polemico. Lui era più avanzato come artista, avendo questo suo interesse per il design, era più avanti, io ero un pittore più tradizionale. Ad un certo punto lui ha avuto questo innamoramento per i bambini, anzi lui aveva un animo da bambino. Con questa sua candidezza e ingenuità io lo paragonavo a Mirò.
[Riccardo Ricas 1999, in Su Munari, Edizioni Segesta Abitare, 1999 Milano]
Testimonianza di Tullio D'Albissola
Alla R + M si spinge la maniglia chè non v'è campanello.
Ci siamo incantati subito nel corridoio, arrestati da due enormi quadri di circa 15 cm. x 10: «La bellezza non è tutto» e «Distanze» che ci diedero la prima sensazione del baraccone delle meraviglie.
Ricas e Munari ci accolsero sulla porta con una vocalizzazione di gioia-stupore-onore di tanta visita. Il capogiro, le vertigini, la sbronza l'abbiamo sentite dopo esserci inoltrati con grande curiosità dappertutto e dopo aver bevuto con avidità i più enebrianti Cocktail della più strana e audacissima pittura futurista italiana.
Munari che da ragazzo giuocava unicamente con tronchi di cono ora si diverte con la tela gommata, celluloide, galatite, frantumi di cristallo, quarzi, zolfo, antracite, chiavi arrugginite, sughero, boccettine vuote da medicinali e piccoli ingranaggi d'orologio.
Qualche nuvoletta (7981,03) naviga attraverso zone polari, tropicali, abissali stratosferiche; zone di tutti i toni e a tutte le atmosfere.
Munari palleggia pianeti spenti e meteore accese con tale destrezza e abilità che mi ricorda il giocoliere Rastrelli.
Chi ha conosciuto Munari pittore di «Ospedale delle macchine», di «L'uomo dagli occhi azzurri» (acquistato dal Comm. Buitoni) o delle trasparenti e soavi «aereopitture» che faccia farà davanti al grande plastico della «Macchina inutile... ma silenziosa»?
Avrei dovuto segnarmi una per tutte le opere strabilianti che ho viste in quell'officina della «invenzione a fulminante» e corredarle di un piccolo schizzo: «La carta di identità Campari», l'«Opopeptol Carlo Erba» sono cartelli pubblicitari polimaterici di tale assoluta novità e così efficacemente reclamistici che saltano l'occhio a un orbo e fermano il traffico. Il cappello Borsalino sulla testa del poeta metallico Escodamè, come i bozzetti per il berrettino basco (profili in celastite di magnifiche testine con capelli di latta ricciuta) sono autentiche opere d'arte contemporanea.
È ozioso scrivere che Munari ha già esposto alle Biennali Veneziane alla Quadriennale di Roma ed in cento altre mostre, che è, insomma, una autentica celebrità a 25 anni; che fa di tutto, dalla vetrina alle stoffe; che è un ceramista di eccezione; che è un cartellonista assolutamente nuovo, grande firma di un prossimo domani; un illustratore magico come si vede nel Cantastorie di Campari e un disegnatore spiritoso e boia come non ce n'è nessuno sull'almanacco Bompiani di quest'anno.
[Tullio D'Albissola, La Santabarbara futurista di Milano, in Futurismo, periodico diretto da Mino Somenzi, anno 2, n. 41, pag. 4, 18 giugno 1933, Roma]
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