Bruno Munari Xerografia Originale
Copertina del libro Bruno Munari Xerografia. Documentazione sull’uso creativo delle macchine Rank Xerox
Rank Xerox 1970
coll. priv.
Munari è uno dei primi artisti ad utilizzare per scopi creativi le macchine fotocopiatrici, inventate e commercializzate dalla Xerox a partire dagli anni '50.
Le iniziali realizzazioni artistiche sono datate 1963 e 1964 (opere presenti nelle collezioni: Archivio CSAC Università di Parma, Fondazione Vodoz-Danese Milano), la prima esposizione pubblica a Tokyo nel 1965 (documentazione fotografica della performance in Bruno Munari, Xerografia, Rank Xerox 1970), la prima segnalazione della stampa nel 1965 (Xerography - Bruno Munari's Originals, Graphic Design n. 20 July 1965 Tokyo).
Xerografia Originale 1963
Archivio CSAC Università di Parma
Un'analisi dettagliata del processo creativo viene pubblicata in un volume fuori commercio edito dalla Ranx Xerox con il titolo "Bruno Munari Xerografia. Documentazione sull’uso creativo delle macchine Rank Xerox", presentato in occasione della Biennale di Venezia del 1970.
Xerografia Originale 1964
Courtesy Fondazione JVBD Milano
L’idea di Munari è semplice e consiste, durante il tempo della scansione, nel mettere in movimento delle immagini, dei pattern o delle texture.
Si ottengono in questo modo immagini deformate dal movimento, rese uniche da un atto creativo e non ripetibile.
Le xerografie ottenute sono pertanto originali e grazie ad una dettagliata sperimentazione dei materiali e della tecnica l'autore è in grado di creare in pochi secondi delle opere d’arte, disegnando per superfici invece che per linee.
Ecco ad esempio che Munari riproduce in modo dinamico un motociclista - un’icona futurista classica - fornendo all’immagine quel movimento che la fotografia non riesce ad esprimere in pieno.
Xerografia Originale 1966
coll. priv.
Le Xerografie originali per Munari rappresentano qualcosa di simile ai rayogrammi inventati nel 1921 dall’artista americano Man Ray.
Nel caso delle opere dell’artista americano il procedimento consiste nell’appoggiare degli oggetti sulla carta sensibile al buio e poi fare in modo che sulla carta resti impressionata una immagine riflessa ottenuta accendendo per un attimo la luce. In questo modo si hanno fotografie senza l’uso di una macchina fotografica, stampando le ombre degli oggetti, più o meno trasparenti, direttamente sulla carta.
Nel caso delle Xerografie, invece, la luce si muove sotto il vetro di esposizione in modo che sulla carta venga fissato tramite il toner non solo la forma degli oggetti esposti, ma anche il loro movimento, creando in questo modo una immagine nuova, dinamica, distorta, il cui unico scopo è quello della comunicazione con finalità estetiche.
La ricerca per Munari non deve assumere ex ante finalità artistiche. "Lo scopo della sperimentazione è quello di ottenere il massimo dei dati, proprio per un eventuale uso".
L’indagine prevede l’analisi e lo studio del processo di produzione di una immagine, l’uso dei diversi modelli di fotocopiatrice, lo studio dei limiti di lettura della macchina, della calibrazione del toner, dei materiali da utilizzare per ottenere i diversi effetti di texture, come fogli forati, retini, materie organiche, materie plastiche, colorate, carte di vario spessore.
Per fare una buona fotocopia bisogna tenere ferma l’immagine durante il processo di lettura.
Munari si chiede: "Cosa succede se io muovo questo originale sulla lastra di vetro?".
Autoritratto da una foto di Ugo Mulas
Xerografia Originale 1990
coll. priv.
Cenni storici
1963 Xerografia Originale
Archivio CSAC Università di Parma
Primi esperimenti documentati con la macchina Xerox914
1964 Xerografia Originale
Fondazione Jacqueline Vodoz - Bruno Danese Milano
Prime realizzazione artistiche
1965 Performance a Tokyo con una macchina Fuji-Xerox
Prima performance dimostrativa e prima esposizione pubblica di opere realizzate con una macchina fotocopiatrice
1965 Graphic Design n. 20 luglio
Prima segnalazione sulla stampa: Xerography - Bruno Munari's Originals
1966 Performance con la Xerox914 Howard Wise Gallery New York
Performance dimostrativa con la Xerox914 il giorno dell'inaugurazione
1967 Performance con la Xerox914 Galleria Danese Milano
Mostra di Xerografie Originali e performance dimostrativa
1968 Domus n. 459 Febbraio
Segnalazione sulla stampa: Le Xerografie Originali di Munari
1968 Xerografie Originali
Galleria La Colonna Como
In catalogo scritto di Luciano Caramel e Bruno Munari
1969 Performance con la Xerox914
Karlsruhe
Performance dimostrativa il giorno dell'inaugurazione della mostra "5 Italiener: Bonalumi, Ceroli, Manzoni, Munari, Pistoletto".
Vengono prodotte in meno di 10 minuti circa 200 Xerografie Originali.
1969 Xerografie Originali
Studio Farnese Roma
Performance dimostrativa di fronte a un pubblico di studenti
1970 Xerografia, Rank Xerox
Documentazione sull’uso creativo delle macchine Rank Xerox presentato alla Biennale di Venezia del 1970, edizione fuori commercio
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1972 Arte e Xerografia, Rank Xerox
Antologia a cura di Bruno Munari, 1000 esemplari fuori commercio, in allegato Xerografia Originale firmata
Leggi la presentazione
1977 Xerografie originali, Zanichelli
Riedizione modificata del libro della Rank Xerox del 1970
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Xerografia Originale 1968
coll. priv.
Munari prova molti tipi di movimenti: seguendo il movimento della luce, a scatti nella stessa direzione, in diagonale, perpendicolare, ondulatorio, con rotazione, con slittamenti laterali e via discorrendo.
Naturalmente il movimento, per essere letto e produrre segni sulla carta, deve avvenire nel campo di luce della sorgente luminosa.
Xerografia Originale 1968
coll. priv.
Ogni tipo di materia, ogni tipo di movimento, produce effetti e possibilità che una sperimentazione sistematica di catalogazione e classificazione consente di usare per scopi estetici.
La creatività artistica entra in gioco solo al termine del processo di conoscenza delle possibilità offerte dal mezzo tecnico, affinché ogni risultato ottenuto possa essere usato al meglio all’interno della comunicazione.
Xerografia Originale 1969
coll. priv.
Xerografia Originale prodotta nella performance dimostrativa al museo di Karslruhe.
Xerografia Originale 1969
coll. priv.
L’uso di pattern a righe nere consente di creare immagini astratte affascinanti.
La riproduzione contemporanea di più fotografie consente una trasformazione per certi versi simili al fotomontaggio.
L’utilizzo del colore amplifica le possibilità del mezzo.
Xerografia Originale 1969
coll. priv.
Xerografia Originale 1967
coll. priv.
Xerografia Originale 1967
coll. priv.
Collage con Xerografia Originale 1990
coll. priv.
Xerografia Originale 1970
Collezione Museo Pecci, Prato
Xerografie Originali sono presenti anche nelle collezioni del British Museum di Londra e del MoMa di New York.
E' un mezzo che permette di adattarsi a diverse personalità di operatori e a produrre tutto quello che si vuole in un tempo molto ridotto. L'operatore deve quindi avere prontezza di riflessi e rapidità di esecuzione.
E' un mezzo che va alla velocità del pensiero.
[Bruno Munari, dal catalogo della mostra Postmachina Copyart Fotografia Video Suono, Bologna 1984]
Xerografia Originale 1990
coll. priv.
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Disegnare per superfici
Disegnare il movimento
Disegnare con la luce
Xerografia Originale 1976
coll. priv.
Nel 1979 Munari partecipa alla mostra collettiva Electroworks curata da Marilyn McCray e dedicata all’arte creata con i mezzi della fotocopia. L’esposizione si inaugura alla George Eastman House, International Museum of Photography di Rochester, New York, uno dei musei di fotografia più vecchi al mondo, situato nella dimora del fondatore della Eastman Kodak. La mostra tocca successivamente le principali città degli Stati Uniti.
Lo spirito della fotografia, aggiornata con le possibilità dei nuovi mezzi tecnologici, rivive nelle nuove realizzazioni artistiche di Munari.
Xerografia Originale 1977
coll. priv.
Xerografia Originale 1977
coll. priv.
Nell’operazione creativa che l’artista documenta con la pubblicazione di tre libri, ritorna il tema, così caro ai futuristi, della macchina.
Ciò che appare fin da subito in modo esplicito è l’insegnamento a non essere soggiogati dalla tecnologia e dalle procedure operative, ma piuttosto a cercare di piegare la macchina alle nostre esigenze, anche quelle più creative.
Xerografia Originale 1977
coll. priv.
Xerografia Originale 1980
coll. priv.
Così come nel judo la forza dell’avversario viene usata contro l’avversario stesso - dimostrando che in battaglia l’uso intelligente delle forze in gioco è più vantaggioso dell’impiego della mera forza bruta - allo stesso modo in questa operazione artistica si utilizza il punto di forza del mezzo tecnologico contro di esso, applicando una specie di judo, un ribaltamento dell’approccio alla tecnologia che scardina ogni nostra fissità funzionale.
Xerografia Originale 1980
coll. priv.
Munari riesce nell’intento di costringere la fotocopiatrice a fare l’esatto opposto di quello per cui è stata inventata.
Immagini originali al posto di copie.
Ritratto Xerografia Originale 1990
coll. priv.
Xerox
If we are to achieve an art by all (and not an art for all, as a famous French critic recently wrote) we must find instruments that facilitate artistic activity, and at the same time put methods and means of operating at everyone's disposal. The bourgeois concept of Great Art hand-made by the Genius for the rich has no sense in our era; art for all is still this sort of art at a lower price, carrying with it the spirit of genius and leaving everyone else with a feeling of inferiority.
The technological possibilities of our time permit everyone some sort of activity, and enable everyone to produce objects of aesthetic value.
They make it possible for everyone who can get over his artistic inferiority complex to exercise his long-humiliated creative instincts. One of the duties of the visual operator will be to experiment, to seek out instruments suitable for general use and to pass them on, with all the "secret of the trade" that facilitate their operation. Rank Xerox machines can help anyone express himself. Invented to reproduce images, today they can produce them. Naturally, like all other means, they too have their limitations, but if one thinks of the mechanical limitations of the piano, for example, with which a long note is impossible... yet no-one would deny that the piano is a suitable instrument for the production of sonorous works of art. As with any other means, it is therefore a question of operating within certain limitations, and of not aspiring to immediate masterpieces.
Bruno Munari
[July 1970 at Munari's instigation a Rank Xerox machine was installed in the Central Pavilion of the XXXV Venice Biennale, for the use of the public.]
Published on Studio International
Volume 180 N. 926
October 1970
London
Xerografia Originale 1990
coll. priv.
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